L'Abi scrive alle banche italiane in vista della prima adunanza dei creditori di Lehman Brothers, convocata a New York per il 29 gennaio. In una circolare inviata ieri si sollecitano le associate a presentare i quesiti che esse intendono rivolgere ai dirigenti di Lehman che in quel giorno saranno obbligati a rispondere, sotto giuramento, alle domande che il commissario, lo Us Trustee, oppure i creditori vorranno rivolgere sia sul crack che sulla consistenza del patrimonio della banca. In quella giornata si terrà il primo atto di una pièce destinata a protrarsi per mesi. Le banche italiane sono parte in causa sia come creditori diretti, nella gran parte dei casi perché controparte in strumenti derivati stipulati con l'ex investment bank. Sia come intermediari che hanno venduto obbligazioni al mercato retail, dunque ai risparmiatori, e per conto dei quali intendono ottenere l'insinuazione al passivo per avere il rimborso dei crediti. Per i legali dell'Abi, che si fa assistere dallo studio Allen&Overy, non c'è alcuna fretta: nemmeno per chiedere l'insinuazione al passivo. Secondo quanto riportato nella circolare, i rappresentanti dell'associazione saranno presenti il 29 gennaio per monitorare le situazione e per porre i quesiti eventualmente proposti dalle banche. Ma in ogni caso, poiché la Corte fallimentare americana non ha ancora definito modalità e condizioni per l'insinuazione al passivo, il rischio, quando questo avvenisse, è che le domande avanzate in precedenza possano essere impugnate dalla stessa Lehman. Secondo Allen&Overy non c'è comunque il rischio di rimanere indietro: per i creditori chirografari «vige il principio del pari passu», si legge, per cui non acquisisce priorità chi arriva prima in ordine di tempo.
Accanto alla procedura americana, ne esiste un'altra in Olanda a seguito del fallimento della Lehman Brothers Tresury Co. Bv. (Lbt), la filiale europea che ha veicolato le emissioni obbligazionarie destinate sia agli investitori istituzionali che al retail in Europa. In questo caso i tempi sono più lunghi, perché l'adunanza dei creditori è prevista in primavera. Secondo il curatore, Lbt ha emesso obbligazioni su quattro distinti programmi: un Euro Medium Term Program, sul quale è concentrato il maggior numero di investimenti, per un valore potenziale fino a 100 miliardi di dollari; un German Note Program per un valore fino a 4 miliardi di dollari, uno Swiss certificates program e un Italian Inflation Linked note program. I risparmiatori che hanno sottoscritto obbligazioni Lehman hanno due possibilità: aderire alle iniziative proposte dalle banche, le quali si propongono come intermediario per recuperare il credito ma, spesso, facendo firmare documenti in cui il singolo rinuncia a ogni causa verso l'istituto di credito. Ma poiché una causa verso l'intermediario che ha venduto il prodotto in teoria è sempre possibile, il risparmiatore può decidere di agire direttamente, o con un proprio legale, richiedendo l'insinuazione al passivo. Il sito per registrarsi tra i creditori presso la procedura olandese o per avere informazioni è info.lbtreasurybv@houthoff.com.
laura.serafini@ilsole24ore.com